L’ambientazione di Bourne è suggestiva e molto particoalre per una delle fiabe più amate del mondo. La seconda guerra mondiale è, infatti, il periodo in cui Prokof’ev diede vita alla sua opera. La scelta di ambientare la fiaba in quel periodo non è quindi un caso. Il regista intende trasmettere allo spettatore quel clima di paura e violenza degli anni che ha vissuto Prokof’ev.
Anche le note e la scenografia sono tutt’altro che allegre. A questa cupezza, Bourne, decide di contrapporre una danza allegra capace di emozionare chi la guarda. La scenografia è tradizionale ma attenta ai dettagli e ai gesti del corpo. Anche il contrasto tra i filmati d’epoca dei cinegiornali degli anni 40 si contrappongono all’arcobaleno di colori della scenografia e dai costumi.
La fiaba narra la storia di Cenerentola, protagonista della storia, che viene maltrattata dalla matrigna e dalle sorellastre invidiose della sua bellezza. La famiglia vive in una casa borghese della capitale britannica. Nell’immaginario di Bourne, il principe diventa un nobile e affascinante reduce di guerra. La festa al castello reale è svolta al Cafè de Paris di Soho.
Particolarmente interessante l’intreccio storico e stilistico del regista soprattutto in merito ai costumi e alla coreografia. Di storico non troviamo solamente la ambientazione ma anche i personaggi. Dai costumi simili ai vestiti dell’epoca ai balli sulle note dei tipici balli degli anni ’40. Sulla pista di ballo non solo il principe azzurro ma anche il militare che si cimenta nel suo ballo sgraziato. Sicuramente uno dei migliori spettacoli del Westend londinese. Assolutamente da vedere.