Much Ado About Nothing, considerata una delle migliori di Shakespeare per via della ricchezza della sua trama, ruota attorno all’amore del conte Claudio e della bella Hero, che viene contrastato con un bieco sotterfugio, e quello che gli altri protagonisti cercano di far nascere tra lady Beatrice e Benedick, un altro dei visitatori della casa del padre di Hero, con un sotterfugio ben più divertente.
Questa versione di Much Ado About Nothing sposta nel tempo e nello spazio l’ambientazione della storia, che va dalla Messina di fine ‘500 all’Inghilterra ai Prima Guerra Mondiale, in cui i protagonisti diventano nobili inglesi invece che principi italiani.
Questi si riuniscono in una riproduzione di Charlecote, un maniero del 1600 che nella realtà si trova vicino a Stratford e, nello spettacolo, viene utilizzato in parte come ospedale per i soldati feriti di ritorno dal fronte.
L’ambientazione temporale viene utilizzata intelligentemente per spiegare le azioni di alcuni personaggi – ad esempio il cattivo Don John, la cui malignità viene giustificata come provocata da una ferita irreparabile subita durante la guerra.
Il set davvero meraviglioso (e a scena aperta per tutto lo spettacolo, in tradizione Shakespeariana) usa soluzioni ingegnose per spostarsi da una stanza all’altra della casa di Leonato, e a tratti è illuminato in maniera così drammatica e d’effetto che sembra di stare osservando un quadro seicentesco piuttosto che un palcoscenico.
La parte più soddisfacente dello spettacolo è di sicuro la relazione tra Benedick e Beatrice che, sia nei momenti in cui si detestano che in quelli in cui non si odiano così tanto, è un turbine di frecciatine e momenti così romantici da togliere il respiro.
Questa intepretazione di Much Ado About Nothing trova alcuni dei suoi momenti migliori e peggiori nella commedia fisica. È divertentissima e azzeccata nelle parti di Edward Bennett nel ruolo di Benedick; si perde un po’ per strada nei momenti di slapstick tirati un po’ per le lunghe; sfiora il cattivo gusto nel personaggio di Dogberry, i cui tic e disabilità fisiche dovrebbero essere fonte di ilarità.
Questo è un adattamento più che rispettoso del testo originale e davvero incantevole e divertente, che sottolinea con abilità quanto Shakespeare sia sì celebrato per le sue tragedie in cui gli amanti finiscono male, ma fosse un vero maestro delle commedie dove l’amore vince. Much Ado About Nothing sarà al Theatre Royal Haymarket per una limited run fino al 18 marzo 2017.